Oh North, the White North
martedì 22 luglio 2008
New York City (parte prima) - ovvero: ammazza quanto so' forti 'amerigani...
Magellano, Vespucci e Vasco Da Gama, meglio noti col nome di "Trio della stella polare", ce la mettono proprio tutta per sperdersi nella grande mela (forse perchè non vorrebbero mai venirne via!) e ci riescono benissimo!
Ecco Vasco e Ameriga dopo una nottata passata in un pullman da Montreal alla grande mela...
Ecco invece Magell'ano con la sua casa ambulante in spalla (cuscino compreso) mentre si avvia verso l'ostello tanto cercato in rete e trovato grazie alle sue doti di tour operator...
Per prima cosa, i tre esperti esploratori, per cercare di orientrarsi si dirigono sul promontorio più alto di tutta la grande mela (l'Empire state building) per scrutare l'orizzonte circostante...
Toty'ano vede il mare e deduce senza ombra di dubbio che la Meloria non debba essere molto lontana. Chiede ausilio all'esperto Vasco, lupo di mare dalla tenera età di sette anni e mezzo (guasi otto) che facendo uso del cannocchiale, si avvede di una presenza in lontananza, proprio in mezzo al mare...ed esclama:
"Donna in mareeeeee!!!"
E' Ameriga a svelarci l'arcano, anche se la prima volta che passò di qui dice di non ricordare di aver visto quella statua, evidentemente aggiunta di recente...
Toty'ano avrebbe qui voluto aggiungere la sua bella foto del ponte di Brooklyn, di cui va tanto fiero, ma ve la risparmieremo dal momento che un tale di nome "Giuseppe" (con la "s" dura), italo-americano trapiantato a NY da 50 anni, indica al Toty'ano il ponte sbagliato, confondendolo con quello di Manhattan...
"Aaah...tu vuoi sabère dove shta lo pònde de Brughelìnnn...là ce sta lo Quins...là ce sta il pònde da Verrazz'n...e là ce sta lo pònde de Brughelìnnn" gli fa, indicando il ponte sbagliato. E quando il Toty'ano continua imperterrito a tempestarlo di domande a cui il povero Beppe proprio non sa rispondere, alla domanda se sappia dove sia la famosa panchina in cui siede Woody Allen con Diane Keaton nel film "Manhattan", il povero emigrato risponde " no no....io co 'sto cinematografo di questo vudi allenne nummece retrovo tant'...non vado molto allu cinematografo...". Insieme a lui ci sono due amici, sempre italiani trapiantati a Nuova Yorke da almeno 40 anni, uno di Prato e uno del Friuli, ed infine la giovane nipote americana nativa che non parla una parola di italiano ed alla quale Giuseppe si ostina però a rispondere in italiano spiegando il panorama. "Là ce sta u Central Park, guello lllà è u palazz' delle naziòni unite, là ce sta lo Craislèr...guello e lllo pònde de Giorgio uoshingggtonnn..." il tutto condito da degli intercalare ricorrenti del tipo "Ai min"...
Ad un tratto però Vasco alza lo sguardo ed ha l'illuminazione giusta:
"Amerìga...siamo in Amèrica!!!"
...
La seconda tappa del loro viaggio esplorativo li porta sul tanto agognato "pònde de Brughelìnnn". Qui Vasco si lancia alla conquista del ponte al grido "chi arriva urtimo è pisanoooooo". Chiaramente il fermo immagine è sulla vocale finale della frase incitante.
Qui Toty'ano è ritratto con alle spalle il ponte di Manhattan.
Altre foto dal ponte...
Qui si tenta inutilmente di ricreare la famosa scena di "Manhattan".
Qui potete fare un confronto con l'originale...:
http://www.nyc-architecture.com/BRI/59thstbridge(2).jpg
Ok, ammetto che forse non è la stessa panchina...ok, forse non è nemmeno lo stesso parco...e va bene, non è nemmeno lo stesso ponte...ma per il resto è sputata!
La tappa successiva è quella put.... della statua della libertà tanto cara al vecchio Vasco. In fila per imbarcarsi intanto il sole è quasi insopportabile ed ognuno si ripara come può:
Ma sempre durante la fila le cose agghiaccianti non mancano:
"Lardominali Yankee"
"Venditore triste di bolle di sapone"
Poi ci imbarchiamo, e dopo una traverstata estenuante anche per tre vecchi lupi di mare come noi (9 minuti e 45 secondi), spunta dalla nebbia quel tegame immondo...
I tre piccoli esploratori sbarcano sull'isola e non sanno resistere ad una piccola foto ricordo...il sole però intanto dà alla testa ed i tre ridono in maniera isterica...
Dopo la farda, la loro traversata oceanica si fa nettamente più interessante, raggiungendo l'isola di Ellis. Su quest'isola c'è il principale centro di accoglienza per emigranti che esistesse all'inizio del ventesimo secolo. Documentazioni ma sopratutto foto di emigranti al loro arrivo nel nuovo mondo fanno venire la pelle d'oca ed emozionano particolarmente i tre esploratori in quanto molti di questi emigranti erano italiani, e perciò, la maggior parte dei manifesti e documenti di pubblica utilità venivano generalmente scritti in 3 lingue: Inglese, Italiano, Cinese. E' stata un'emozione vedere certe foto e sopratutto scoprire che due "antonio malacarne" sono giunti in America nel 1903 e nel 1927 dal centro e dal nord italia. Era gente che aveva così poco da perdere che si lanciava in un viaggio praticamente verso l'ignoto, e quando dopo tanti giorni di viaggio giungeva infine a destinazione, la prima cosa che vedeva apparire era quella zoccola della statua della libertà...
"Fax-simile di Scheda elettorale per gli italiani, per invitare a votare per un repubblicano di nome Jerome..."
"Manifesto per preservare il cibo in tempo di guerra"
Foto scattata durante uno sciopero operaio per le 8 ore lavorative. Potete notare frasi che capirete come mai abbiano impressionato particolarmente il Toty'ano (Lunione fa la forza, Otto ore di lavoro otto ore di riposo otto ore di sonno, Lavoratori di tutto il mondo unitevi)...
Infine il manifesto di una società anonima di assicurazioni a Napoli...che garantiva, fra le varie cose, 1.200 lire ai familiari in caso di decesso durante la traversata atlantica...
(To be continued)
Ecco Vasco e Ameriga dopo una nottata passata in un pullman da Montreal alla grande mela...
Ecco invece Magell'ano con la sua casa ambulante in spalla (cuscino compreso) mentre si avvia verso l'ostello tanto cercato in rete e trovato grazie alle sue doti di tour operator...
Per prima cosa, i tre esperti esploratori, per cercare di orientrarsi si dirigono sul promontorio più alto di tutta la grande mela (l'Empire state building) per scrutare l'orizzonte circostante...
Toty'ano vede il mare e deduce senza ombra di dubbio che la Meloria non debba essere molto lontana. Chiede ausilio all'esperto Vasco, lupo di mare dalla tenera età di sette anni e mezzo (guasi otto) che facendo uso del cannocchiale, si avvede di una presenza in lontananza, proprio in mezzo al mare...ed esclama:
"Donna in mareeeeee!!!"
E' Ameriga a svelarci l'arcano, anche se la prima volta che passò di qui dice di non ricordare di aver visto quella statua, evidentemente aggiunta di recente...
Toty'ano avrebbe qui voluto aggiungere la sua bella foto del ponte di Brooklyn, di cui va tanto fiero, ma ve la risparmieremo dal momento che un tale di nome "Giuseppe" (con la "s" dura), italo-americano trapiantato a NY da 50 anni, indica al Toty'ano il ponte sbagliato, confondendolo con quello di Manhattan...
"Aaah...tu vuoi sabère dove shta lo pònde de Brughelìnnn...là ce sta lo Quins...là ce sta il pònde da Verrazz'n...e là ce sta lo pònde de Brughelìnnn" gli fa, indicando il ponte sbagliato. E quando il Toty'ano continua imperterrito a tempestarlo di domande a cui il povero Beppe proprio non sa rispondere, alla domanda se sappia dove sia la famosa panchina in cui siede Woody Allen con Diane Keaton nel film "Manhattan", il povero emigrato risponde " no no....io co 'sto cinematografo di questo vudi allenne nummece retrovo tant'...non vado molto allu cinematografo...". Insieme a lui ci sono due amici, sempre italiani trapiantati a Nuova Yorke da almeno 40 anni, uno di Prato e uno del Friuli, ed infine la giovane nipote americana nativa che non parla una parola di italiano ed alla quale Giuseppe si ostina però a rispondere in italiano spiegando il panorama. "Là ce sta u Central Park, guello lllà è u palazz' delle naziòni unite, là ce sta lo Craislèr...guello e lllo pònde de Giorgio uoshingggtonnn..." il tutto condito da degli intercalare ricorrenti del tipo "Ai min"...
Ad un tratto però Vasco alza lo sguardo ed ha l'illuminazione giusta:
"Amerìga...siamo in Amèrica!!!"
...
La seconda tappa del loro viaggio esplorativo li porta sul tanto agognato "pònde de Brughelìnnn". Qui Vasco si lancia alla conquista del ponte al grido "chi arriva urtimo è pisanoooooo". Chiaramente il fermo immagine è sulla vocale finale della frase incitante.
Qui Toty'ano è ritratto con alle spalle il ponte di Manhattan.
Altre foto dal ponte...
Qui si tenta inutilmente di ricreare la famosa scena di "Manhattan".
Qui potete fare un confronto con l'originale...:
http://www.nyc-architecture.com/BRI/59thstbridge(2).jpg
Ok, ammetto che forse non è la stessa panchina...ok, forse non è nemmeno lo stesso parco...e va bene, non è nemmeno lo stesso ponte...ma per il resto è sputata!
La tappa successiva è quella put.... della statua della libertà tanto cara al vecchio Vasco. In fila per imbarcarsi intanto il sole è quasi insopportabile ed ognuno si ripara come può:
Ma sempre durante la fila le cose agghiaccianti non mancano:
"Lardominali Yankee"
"Venditore triste di bolle di sapone"
Poi ci imbarchiamo, e dopo una traverstata estenuante anche per tre vecchi lupi di mare come noi (9 minuti e 45 secondi), spunta dalla nebbia quel tegame immondo...
I tre piccoli esploratori sbarcano sull'isola e non sanno resistere ad una piccola foto ricordo...il sole però intanto dà alla testa ed i tre ridono in maniera isterica...
Dopo la farda, la loro traversata oceanica si fa nettamente più interessante, raggiungendo l'isola di Ellis. Su quest'isola c'è il principale centro di accoglienza per emigranti che esistesse all'inizio del ventesimo secolo. Documentazioni ma sopratutto foto di emigranti al loro arrivo nel nuovo mondo fanno venire la pelle d'oca ed emozionano particolarmente i tre esploratori in quanto molti di questi emigranti erano italiani, e perciò, la maggior parte dei manifesti e documenti di pubblica utilità venivano generalmente scritti in 3 lingue: Inglese, Italiano, Cinese. E' stata un'emozione vedere certe foto e sopratutto scoprire che due "antonio malacarne" sono giunti in America nel 1903 e nel 1927 dal centro e dal nord italia. Era gente che aveva così poco da perdere che si lanciava in un viaggio praticamente verso l'ignoto, e quando dopo tanti giorni di viaggio giungeva infine a destinazione, la prima cosa che vedeva apparire era quella zoccola della statua della libertà...
"Fax-simile di Scheda elettorale per gli italiani, per invitare a votare per un repubblicano di nome Jerome..."
"Manifesto per preservare il cibo in tempo di guerra"
Foto scattata durante uno sciopero operaio per le 8 ore lavorative. Potete notare frasi che capirete come mai abbiano impressionato particolarmente il Toty'ano (Lunione fa la forza, Otto ore di lavoro otto ore di riposo otto ore di sonno, Lavoratori di tutto il mondo unitevi)...
Infine il manifesto di una società anonima di assicurazioni a Napoli...che garantiva, fra le varie cose, 1.200 lire ai familiari in caso di decesso durante la traversata atlantica...
(To be continued)
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