Oh North, the White North

Oh North, the White North

mercoledì 28 maggio 2008

L'angolo delle ricette 1

Dato che la Wamba Mater è preoccupata circa il presunto precipuo dimagrimento dell'almo e longilineo figliuolo, ci sentiamo vieppiù di tranquillizzarla: il tasso medio di impiego giornaliero della confezione standard Barilla sta raggiungendo l'unità e il tasso medio di impegno unitario netto in ettogrammi sta sfondando quota 3. E' da notare che qui le confezioni ammontano non a mezzo chilo esatto, ma a 454 grammi (residui di misurazioni inglesi, boh saranno 3,5 once di Oxford o 2,6 libbre di Glasgow o 5 piedi cubi e mezzo oppure 1,3 galloni solidi d'oltremare).

Ma veniamo alle gustose e solari ricette che i rappresentanti della miglior Italia, quella toscano-marinaro-comunista (viste le notizie che arrivano dallo stivale, ci teniamo a ribadirlo), si sono inventati per sopravvivere in questa valle di lacrime del gusto. Ecco la primaria fonte di sostentamento

RISO IMPERIALE ALLA TOTY

Comprate al supermercato una confezione abbondante di broccoli indistruttibili, verdi, poi carote, sedano, olivenere, tonno in scatola, pomodori, un trancio di salmone fresco e un sacco rinforzato di Riso Uncle Bob parbolied da 5 chili. Recatevi quindi a casa con il malloppo acquistato, approfittando per fare ginnastica di rinforzo ai bicipiti con il sacco Uncle Bob.
Prendete quindi un pentolone da militari e , dopo aver pulito i broccoli le carote e il sedano, gettatele nell'acqua e fatele bollire finchè non si ammosciano: si è creato l'inferno. Ora effettuate l'operazione di travaso tipica di un portuale con i container: levate le verdure esauste
e tagliatele finemente, rigettandole poi nell'inferno. A questo punto prendete tre tazze smilze per la colazione e riempitene due e mezzo di riso, gettando il tutto nell'inferno.
Con l'abile uso del mestolo rendete viva la conversazione col collega mentre agitate l'inferno evitando che il riso si attacchi. Dopo la classica ventina di minuti aggiungete il tonno, i pomodori e le olive nere, se l'inferno è evaporato bagnate il pentolone per arrestare la cottura, altrimenti scolate e con l'acqua residua fateci una bella tisana per la sera.
L'ammontare di cibo ottenuto può servire a sfamare l'intero cantiere Orlando di Livorno per tre giorni. Qui la si porta pure al lavoro, come gli operai di una volta. Conservare in frigo.
Ah, già era rimasto il salmone. Beh con quello fateci il secondo, impeciando ben bene la cucina, che ci rimanga il puzzo per almeno una settimana.

Nota bene: non un filo d'olio è stato usato per la ricetta, il Toty ne va fiero, "i miei genitori ne andrebbero davvero fieri", ripete ormai come un automa in involuzione infantile.
Intanto però il Wamba non va più in bagno.... (mamma, scherzo eeh, la sera sempre)


Porzione minima di Riso Imperiale alla Toty

lunedì 26 maggio 2008

Tadoussac - Parte Terza

L'uomo dei castori...

Dopo l'uscita sul gommone del capitano Achab la giornata si sarebbe anche potuta considerare conclusa, dopo tutto eravamo più che soddisfatti, ma non sapevamo a cosa saremmo andati incontro dicendo di sì a quella che si annunciava come un'innocua passeggiatina al lago...e invece...
Ore 14:00 partenza dall'ostello per una gita al "Lago dei castori"...
Il nostro eroe Toty ormai completamente a suo agio nell'ambiente marino/acquoso tenta inutilmente di emulare il suo idolo (Capitan Findus) proponendo il giro del lago col famigerato galeone dell'ostello...
Wamba non la prende bene e fa per tornarsene in camera...o forse gli scappava forte forte...
Le manie di grandezza del Toty e le evacuazioni digestive di Wamba per poco non fanno sì che il gruppo parta senza di loro.
La guida della "gitarella al lago" è un certo Cocò, un omino di una certa età (è tutt'ora in palio una pelliccia di castoro per chi indovini la sua età) dal capello lungo e bianco, il giubbottino di pelle lurido, i denti color crema pasticcera, fisico tutto sommato asciutto ma con una buzza da fare invidia al migliore Zufo...Ci vuole circa una mezz'ora affinchè i nostri eroi capiscano che la lingua madre di Cocò è il francese. Gli stessi francesi annaspano nel vano tentativo di comprendere tutte le sue spiegazioni sugli usi e costumi dei castori...in breve il simpatico omino dimostra di saperla veramente lunga su di loro e ci fa vedere cosa sono capaci di fare con i loro denti...
A sinistra l'albero abbattuto dal castoro, a destra Cocò.
Pian piano la "ciurma terrestre" al seguito dell'uomo senza età comincia a capire che forse la gitarella non sarà poi tanto leggera...Cocò comincia ad addentrarsi nella foresta, il sentiero scompare ed il Toty comincia a capire che se vuole ritornare sano e salvo all'ostello, gli conviene di non perdere mai di vista l'uomo dei castori...nel frattempo Cocò ci spiega che un castoro in media abbatte 200 alberi l'anno ed intanto ci sta portando proprio a casa sua...del castoro intendiamo, mentre la casa di Cocò proprio non ce la sappiamo immaginare...il paesaggio intanto cambia...
A quella che però dovrebbe essere la casa del castoro, non lo troviamo e allora Cocò ci spiega che in realtà il castoro ha 3 diverse case su quel lago (3 case al lago...capito?!?! Ma quanti vaini c'hanno i castori in Canada???) e che comunque ogni anno, in quel periodo, lo stesso Cocò non sa dove se ne vada il castoro...il mistero si infittisce e la nostra stima per Cocò aumenta albero dopo albero.
Lago con in lontananza una delle 3 case del castoro.
Dopo un po' arriviamo ad una delle dighe più grosse costruite dal castoro, ma anche lì del simpatico animaletto neanche l'ombra...
Qui Cocò ne approfitta per farci un'altra piccola lezione sulla vita del roditore. Un solo castoro è capace di trasportare da solo dei pezzi di albero che a vederli ci lasciano davvero allibiti, e 2 soli castori sono stati capaci di fare quella diga (ed altre più piccole tutte intorno). Poi Cocò ci rivela non senza orgoglio perchè il castoro abbia la coda piatta...è successo quella volta che un'anatra gli ha fatto un pompino...dopo 15 giorni (IERI) abbiamo finalmente capito che ridevano tutti tanto perchè in francese "coda", che si dice "queue", è anche un modo rozzo e volgare di indicare il membro genitale maschile...rimaniamo senza parole.
Intanto il giro del lago continua e di sentieri nemmeno l'ombra...
Il percorso scelto da Cocò ci porta improvvisamente a salire fino ad una parete rocciosa sulla quale se uno tanto tanto mette male il piede...si ritrova a concimare la casina del castoro...Dopo essere montati arriva la discesa, Cocò si mette ad attendere e vigilare in prossimità di un passaggio particolarmente difficile che tutti ce la facciano...e ad un certo punto si sente una voce: "Uere do ai ev to go???"
Eccolo l'eroe della collina mentre riesce a trarre in salvo il povero Wamba improvvisato aplinista!!!
Dopodichè arriviamo alla seconda casa al lago del roditore, ma anche lì di lui nessuna traccia. Il volto di Cocò si incupisce, ci tiene a farcelo vedere e si capisce quando cerca di tirare su il morale della truppa con un'altra storiella:
Ci sono 2 amici a passeggio nel bosco. Ad un tratto sentono dei rumori alle loro spalle, e scoprono che un enorme orso grizzly li sta inseguendo per farne la sua cena. Cominciano a correre come dei forsennati per sfuggirgli (proprio come sconsiglia la guida Lonely Planet del Wamba!!!) ed ad un certo punto uno dei due amici riflette e fa all'altro:
"Ma perchè ti ostini a correre, tanto l'orso corre più veloce di te"
e l'altro risponde:
"Ma io non pretendo di correre più veloce dell'orso, mi accontento di correre più veloce di te"

MORALE: Scappa!
L'inghippo è che Cocò racconta la barzelletta in quebechese stretto, Toty con l'aiuto di qualche francofono europeo riesce a capirla e la traduce a Wamba, ma ci sono ancora le ragazze tedesche che non hanno avuto modo di capirla...Cocò chiede un volontario per tradurla in inglese, lui non se la sente, ha già i suoi problemi col francese...l'aria si fa pesante, nessuno si propone...finchè ad un certo punto lo stesso Wamba fattosi supereroe si lancia nella traduzione volante!!! Le tedesche sorridono...evidentemente la storiella è lontana dal migliore humor tedesco...
Ricapitolando la traduzione è stata dal quebechese al francese per un italiano (il Toty) per poi passare dal francese all'italiano, per poi finire dall'italiano all'inglese per delle tedesche...per quanto ne sappiamo noi all'inizio la storiella poteva anche parlare di un pisano in vacanza alle Awaii...
Nel frattempo la "Compagnia del Castoro" riparte, l'umore è tornato alto e ad un certo punto si sente un rumore come di un sasso lanciato nel lago...il movimento di Cocò è impressionante, come un animale da punta rizza le orecchie e si getta in prossimità della fonte del rumore dicendo "It's a beaver maybe"..."forse è un castoro"...
Stentiamo a crederci, ma sembra proprio che l'abbiamo trovato...
Lo so...la foto non è proprio il massimo per capire come è fatto un castoro, ma l'abbiamo visto, e gli abbiamo anche visto fare la sua tipica mossa di battere la coda piatta sull'acqua prima di immergersi. Per un po' lo vediamo ancora, dopo poco si stufa di noi e se ne va...
La camminata è tutt'altro che conclusa, a questo punto il gruppo comincia a salire per raggiungere un punto panoramico che dà in lontananza anche sul fiordo.
Il gruppo appare visibilmente stanco...
Ma c' è ancora da conquistare l'ultima collina...dove Wamba e Toty si fanno immortalare affidando la macchina fotografica del Toty nelle mani di Cocò (per farvi rendere conto del livello di fiducia che riponiamo in quest'uomo)
...Sa tutto sui castori e sa fare anche delle belle foto!!! E' decisamente il nostro nuovo mito!!!
Concludiamo rendendo onore a Cocò, "L'Uomo dei castori", che ci ha fatto arrivare fino in cima a questa bella collina, inaccessibile ai comuni mortali a causa della mancanza di uno straccio di sentiero...

domenica 25 maggio 2008

Speciale Personaggi da Fiera: Arterio Sampei

Il fiume San Lorenzo è uno smilzo e breve corso d'acqua dalla caratteristica portata torrentizia.


IL TORRENTE SAN LORENZO (attualmente in secca)


LATRINE PUBBLICHE CON TURCA ALLA LIVORNESE

Appena prima di Montreal il fiumiciattolo forma delle rapide, dove molti pescatori nostrani si recano a caccia di grosse prede.


LE RAPIDE

Ecco qui alcuni pescatori in pace e quiete, ognuno al suo posto.


QUIETI PESCATORI (da destra Saddam, Padre Pio e Ranjan Gangopadhyayyayaayhai... evidentemente invecchiato)

Guardate questo assomiglia un pò al Tupolev rasato:


SIMILTUPOLEV CON CARPONE

La quiete però presto svanisce: improvvisamente, scortato da una quindicina di cinesi impazziti, arriva Arterio Sampei, un bizzarro personaggio imbranato a bestia e dalla personalità potentemente impulsiva con una marea di canne al seguito. La quiete sparisce improvvisamente. Inizia il CASINO.


NONNO ARTERIO SAMPEI, cappellino di paglia, occhiali da sole da figone e mai FERMO

La cosa bella è che si piazza, assolutamente incurante dei colleghi, a pochi centimetri da un conterraneo e comincia in modo furioso e scattoso a sbattere la canna a destra e a manca.


INIZIA LO SBATTIMENTO, il collega infastidito sembra impaurito

"Ma guarda che coglione, io mi sarei già incazzato di brutto: oh dè, ora gli vado a dì qualcosa". Il buon Totano non sopporta l'arroganza del Sampei, eppure il collega vittima ne è quasi soggiogato, evidentemente dal carisma.

Nemmeno il tempo di dire "Banzai" ed ecco che il magico tira fuori un carpone di 3 chili, tutti lo guardano attoniti e il seguito dei cinesi inizia a impazzire e urlare come macachi. Boia, ma allora sa pescare davvero.
Se non che, evidentemente disturbato da cotale casino madrepatrio, il Carismatico dai movimenti inconsulti e repentini effettua una manovra troppo brusca e al limite delle capacità fisiche e meccaniche della canna per cui... TROOOOOOOO.......TROOCTROOOO....gli si spezza la canna in 3 parti uguali.
Tragedia!!!
Wamba e Toty attaccano a schianta' da ridere e coinvolgono tutti i cinesi che a loro volta si mettono a ridere, non si sa se per gentilezza o per osmosi. Tutti ridono, ESCLUSO LUI.
Ma niente paura, il campione si disfa in fretta e furia del troiaio e con una canna nuova fumante rimette giù l'amo.


LA SUA CANNA E' LUNGHISSIMA E DISTURBA GLI ALTRI

1....2....3....tonfa, tira su un'altra carpa. E' un tripudio!!! Gli altri pescatori lo guardano malissimo, ci dicono che ha fatto delle mosse proibite, muove l'amo in modo assatanato per agguantare il pesce, manovra evidentemente vietata (nessuno la fa, tutti incazzati neri). L'orda dei cinesi parte con le macchine fotografiche.


LE CARPE

"Ma le carpe non sono commestibili" tuona il Totano, ma il SimilTupolev gli spiega: "I cinesi mangiano tutto". Difatti, dopo l'ennesimo incidente diplomatico della Furia Arterio Sampei con un vicino (con violenza inaudita si è incagliato con l'amo del collega rischiando di spaccargli la canna, il collega frastornato si leva dalla mischia), il Simil Tupolev pesca una carpona gigante e la regala alla truppa orientale, generando l'eccitazione generale, con flash dappertutto e musi gialli isterici a paletta.

Abbiamo anche un documento eccezionale che testimonia la straordinaria tecnica dello sbattimento di Arterio:

giovedì 22 maggio 2008

Tadoussac - Parte Seconda

Richiami dal mare...
Sveglia ore 7:50.
Ore 8:00 prenotazione Zodiac (ovvero un gommone...) per andare a vedere le balene.
Ore 8:30 i nostri 2 eroi cercano un po' di energia in una fetta di pane e nutella.
Ore 8:45 è tutto inutile, gli occhi restano abbottonati.
Ore 9:00 ritrovo al porticciolo di Tadoussac per indossare degli indumenti adatti allo "Whales watching"...
ma...sarà...

Il tempo ci è amico, regalandoci sole e poca foschia, l'ideale per avvistare il mammifero più grande della terra. Il Capitano dello Zodiac, IN FRANCESE, chiede se tutti capiscano il francese, alchè Wamba (sempre più smilzo, lo ricordiamo per dovere di cronaca) accenna alla sua particolare necessità di tradurre il tutto anche in inglese, cosa gradita anche a Toty che comunque non è proprio un madrelingua...chiaramente tutta la crociera si svolgerà in quebechese stretto.
Ecco una foto dei 2 eroi mentre tentano di decifrare un commento del Capitano circa il tempo medio di immersione delle balene:
Wamba in particolare se la ride osservando lo spasmodico sforzo del povero Toty...
Il tempo sul gommone intanto passa, la ciurma fa amicizia ma delle balene nemmeno l'ombra...un gruppo di Beluga viene avvistato ma il capitano con forte accento del Quebec del centro dice qualcosa del tipo "numme rompite li cojoni...c'annamo dopo a vedè er Beluga".
Ecco che però ad un certo punto qualcuno a poppa avvista qualcosa...non è un delfino...non è un beluga...non è nemmeno un fagiano, nè un tordo o un cignale...
E' proprio lei, la balena, Moby Dick...eh no, su questo il Capitano è irremovibile, Moby Dick in realtà dalla descrizione nel libro è un comune capodoglio. L'unica cosa che ci concede in inglese sarà il nome della specie che abbiamo avvistato...Minke Whale...magra consolazione, dal momento che ignoriamo la traduzione fino alla sera, quando in rete scopriamo che si tratta della balenottera minore, la più piccola, solo 10 metri...
Però com'è bella...oddio, non è che si veda molto più del groppone, comunque l'emozione è grande ed il Toty si fa una bella overdose di salmastro ammirando il bestione.
"Aò, e mmo ve porto a vvede i belughi", il Capitano Achab parte a gran velocità, noi salutiamo coi fazzoletti bianchi Moby e rischiamo anche di "cappottarci" col gommone a causa della guida spericolata del Capitano.
I Beluga si rivelano invece ben più schivi, questa è la loro foto migliore:
(no...non è uno scoglio bianco, nemmeno una busta dell'ipercoop gettata in mare da uno scellerato, ma riconosciamo che ci voglia un po' di immaginazione...)

La tappa successiva ai grandi cetacei consiste in un giro del fiordo, sempre a velocità smodata (o snodata...)

Cascatella...
Ecco che però, in prossimità della cascata, tutta la ciurma, Capitano Achab compreso, viene attirata da una soave melodia proveniente dal mare...e allora il Capitano a mò di Ulisse si mette alla ricerca forsennata della fonte di sì leggiadro e inebriante canto marino...e alla fine...dietro ad un promontorio...scova su uno scoglio l'incantevole creatura, una sirena...bella e terribile, sensuale ed irresistibile...
...con la fronte spellata dal sole...

Tadoussac - Parte Prima

Tadoussac...ovvero "Un tranquillo w.e. da paura"
A 2 settimane dal loro arrivo in terra Quebechina i 2 toscani sentono il bisogno di evadere dalla città, seppur molto vivibile, partendo per un w.e. lungo (4 giorni) alla volta di Tadoussac, il paese delle Balene...Il piano prevedeva partenza a mezzogiorno esatto dall'autonoleggio Enterprise, ma dopo una passeggiatina kilometrica trasportando SOLO il minimo indispensabile per sopravvivere (chitarra per il Toty piacione, Wamba's portatile per sentire la mogliettina, olio extravergine + pasta + aglio + pomodoro Mutti perchè cazzo la sera in ostello per cena due fili te li vorrai pur mangiare, coperte e vestiti, 2 macchine fotografiche, 4 kili di frutta perchè durante il giorno uno spuntino lo vorrai pur fare, nutella + pane perchè non vorrai mica scordarti che la colazione è il pasto principale della giornata, ecc ecc ecc), dicevamo, dopo aver attraversato il Serengeti a piedi causa stazione della metro lontanissima dall'autonoleggio economico (chissà perchè è economico...) il crudele Spock dell'Enterprise nega a Wamba la possibilità di noleggiare e di GUIDARE l'auto promessa a causa della patente cartacea che, come è noto a tutti, sull'Enterprise non apre nemmeno la porta del cesso...



Durante il viaggio Montreal-Tadoussac però Toty diventa amico di un centauro autoctono che, appresa la triste notizia, cerca di consolare il vecchio Wamba dicendogli:
"fa' vaini colla macchina...con questa invece sì che ci becchi le fiette!"
(Trad. del Toty da Quebechese stretto)
Il viaggio in tutto dura 7 ore e mezzo (soste cibo e ausilio sanitario comprese), ma quando i nostri 2 eroi arrivano al fiordo di Tadoussac, è proprio l'ora giusta per gustarsi il tramonto (o calasole) sul fiordo...



L'arrivo all'ostello non è dei migliori a causa di certi screzi inizialmente subiti dai nostri 2 eroi per opera di un gruppo di hominis sapiens francesis, che tentano di ridicolizzare la nostra madre patria accennando a canzoni come "L'italiano" di Cutugno o "Ti amo" di Tozzi. Però il ghiaccio si comincia a sciogliere quando gli h.s.francesis invitano i 2 amici ad intonare "Bella Ciao". Infine Toty, col fare ingenuo tipico della sinistra democratica e sognatrice, commenta dicendo "I love this song"...Un h.s.francesis subito lo accusa di essere "Comuniste" e allora Toty è costretto a spiegare all'ominide che quella parola ora in Italia non si può più usare, trattandosi di una razza ormai estinta.
La serata si conclude in modo magico, un immenso falò fuori dell'ostello con tutt'intorno gente che suona e canta...



con sullo sfondo la luna...



e...UN GALEONE ???
CHE CAZZO CI FA UN GALEONE QUI???
Wamba lo fissa con sguardo incredulo, sentendosi improvvisamente a casa..."come i galeoni interrati di San Rossore dè..."

Una degna fine per una serata così, sarebbe stata trovare 2
giovini e disponibili autoctone (o di qualsiasi altra estrazione etnica) da corteggiare sfruttando l'incredibile gioco di chiaroscuro creato dal fuoco e dalla luna (per il Cialo traduciamo, sospettando che si stia perdendo: "le fiette!!!"), ma si sa, i nostri 2 eroi sono engaged/married
entrambi, quindi concludono abbracciandosi teneramente davanti allo stupore dei presenti...

mercoledì 21 maggio 2008

Viva il Consolato

In attesa che il pescoso Toty vi delizi con la nostra avventura tra balene e castori, l'angolo della burocrazia.
Mi reco con mia somma gioia presso il consolato italiano a Montreal per autenticare una foto.
Ora il consolato si trova su una scoscesa collina ed è semplice raggiungerlo data la mia proverbiale muscolatura ed intrinseca agilità sui pedali, Nick sa di cosa parlo (hai presente Agnano? ecco....).
Arrivo fresco di rosa ascellare convinto di fare controlli a bestia, il terrorismo dilaga ed è giusto così, come fu a Roma all'ambasciata canadese, che dovevi anche mostrare le otturazioni.
Mi accoglie uno della security italiano anzianotto (giubbottone Canadian security Trust, fantastico) con forte accento abruzzese, "endra endra", io passo dal controllo elettronico, suona il mondo (sono con lo zaino, pc, telefono, tutto), "che devo fare?", e lui "e ghe devi fa? endra endra". Qui la gente entra ed esce liberamente, l'allarme suona in continuazione e tutti sono felici.
Orde di napoletani, pugliesi, molisani con l'accento yankee in fila per il documento. Ai muri i poster di Capri, della Sicilia e di un piatto di maccheroni.
Il security man mi tratta come un figlio e mi offre pure un caffè espresso, bono a bestia. Siamo già amici.
Prendo il bigliettino e mi metto a sedere, c'è la tv e il canale rai trasmette ovviamente Porta a Porta con Bassolino assediato da Vespa e dai rifiuti, poi il security si schifa e cambia sul giro d'italia, decisamente più salutare. Aria di casa mia.
Dopo avermi raccontato la storia della sua vita e della sua sorella di Sulmona che siccome lui non ha casa allora ci andava ogni fine settimana e le stradine lassù erano sai come ma ci sei mai stato ecc ecc, il security man mi indirizza dal funzionario, dall'azzento emiliano, cordialissssssimo, con un sorriso largo come la A1 a Modena, sooorbole.
"Mo è la prima volta che autentico una foto, spetta che guardo come fare, ben".
Ma ce la fa egregiamente, si vede che è preparato e svelto, no come in Comune a Pisa dove la donnina fetida cià la puzza sotto il naso "Ma leeeeeeeei il certifiato di nascita l'ha fatto in Putignano o all' Anagrife, perchè un è mia la stessa osa, eeeeehhh".
E invece qui tutto funziona.
Questa è l'Italia che amo, l'italia che funziona, l'Italia accogliente e generosa, vedi a
volte a pensar male del mio amato paese.

"Mo alora in tutto sono 48 dollari e 24 zentesimi".

Che popò di ladri, questo nuovo governo di destra, e sono ripiombato nella critica preventiva, esco, ha cominciato a piovere e giù governo ladro e sparito del tutto l'effetto MandolinoPizza.

Mi girano per tutto il giorno.

Però, ora, a freddo, a ben vedere: un caffè espresso offerto aggratis, l'intervista a Bassolino, un pezzo di giro d'Italia, il cambio favorevole, la cordialità, e soprattutto la conoscenza delle statali che portano a Sulmona da Termoli. Ma insomma, in Italia avrei pagato ben di più per tutte queste cose. Per esempio il caffè al Cnitu non è gratis, a meno che non ci sia la chiavetta del cialo a giro.

lunedì 12 maggio 2008

Alla conquista del Pont Cartier

L'acquisto delle nuove bici fiammanti (usate) ha instillato nei nostri eroi la voglia dell'impresa eroica, il profumo del ciclismo di una volta, le cime Coppi.



Il ponte Jacques Cartier è un bestione di ponte lungo qualche chilometro e attraversa il fiume San Lorenzo collegando le varie isolotte dei parchi urbani.



Presi da infantile entusiasmo, gli eroi si apprestano alla scalata della pre-rampa. Nel tragitto per arrivarvi una piccola e ristoratrice pausa per ammirare alcuni giocatori di hockey locali.



Il ponte è tutto un tremolio, oscillazioni che dovrebbero calmare un ingegnere, eppure uno non si sente propriamente a casa....
La salita procede lenta ma inesorabile e continua, per fortuna una pista ciclabile impedisce la potatura immediata da parte di autosnodati impazziti.



Dopo attimi di intenso sforzo collettivo si raggiunge la vetta ed è un tripudio di miccette, le foto che fioccano sulla skyline, la discesa è piacevole e l'abile uso dei freni evita spiacevoli sfracellature.



Peccato che alla fine del ponte la rampa fosse in costruzione o in restauro e i nostri eroi sono stati costretti a scendere delle scale di servizio con la bici in spalla, con dispendio energetico di centinaia di kilocalorie.

Eppure al Wamba non tornavano le cose.
No, c'era qualcosa che non quadrava in tutto ciò.
Ma come, ai parchi urbani ci sono bambini, vecchi e adulti con le biciclettine olandesi, nonni babbioni etc, non è possibile che tutti abbiano "SCALATO" il ponte. Eppure è l'unico che collega le isole, Google Map conferma.

No, non torna. Bah, comunque il viaggio prosegue.
Il circuito Gilles Villeneuve in bicicletta è spettacolare, stanno montando alcune tribune mobili per il GP del 9, il Toty effettua una prova di velocità sul primo rettilineo ("Boia dee come vado veloce con sta bici"), svoltata la curva si pianta inesorabilmente.
Il Wamba lo vede sulla curva: "Allora?" "Eh, mi sa che avevo il vento a favore....".
Tempo di percorrenza, un quarto d'oretta, Schumi 1.13 minuti. E vabbè, o bello bao, è facile cor bolide.


Il traguardo


Omaggio a Gilles Villeneuve


No, non è la safety car....


Il Toty controvento (senza criniera viaggia meglio)


Giusto il tempo di ammirare qualche marmotta (errata corrige by Luca: sono marmotte, non castori, comunque della specie roditore anfibio), si staglia davanti ai ciclisti la sobria e severa fermata al parco della Metro con il disegnino della bicicletta gialla. "You are welcome etc etc"
PORCA PUTTANA......


Toty tutto contento perchè non deve rifare il ponte....

lunedì 5 maggio 2008

Montreal installation

Cari utenti di questo blog,
il vecchio Wamba e il giovane Toty sono atterrati in Canada portando un pò di sana toscanità in questo continente. Ci siamo subitaneamente installati e subito un bel paio di pezzi.

Prima scenetta:
Nel nostro appartamento c'è una porticina che dà su un piccolo corridoio buio.
"Franceh, ma qui in fondo c'è una porta, gaaaaaanzo deeeeh, ma l'hai mai aperta?".
"No".

UEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUEUE
(160 dB)

Toty fa un salto fino quasi a picchiare la chiorba sul soffitto, chiude in un millisecondo la porta, la sottoporta e la controporta.
Wamba: "Tonio, siamo circondati, stanno già chiamando la polizia."
Toty: "Boia dee come mi sono caato addosso" (scusate le licenze poetiche, ma con il toty sono necessarie perchè rendono bene l'evento).



Il bagno di casa nostra ha cominciato vieppiù a percolare: acqua marrone dal soffitto, una tragedia. Eppure nessun odore. Forse è la canala dell'acqua piovana, si è allora materializzato il superintendant rumeno il quale presentandosi si è subito giustificato "Ho saputo delle violenze a Roma, ma sai quelli sono rom...." nessuno gli aveva detto nulla...bah...comunque simpatico, ex ingegnere elettromeccanico di Bucarest riciclatosi custode-manutentore di condominio a Montreal, dopo 5 minuti che era lì ha fatto "Vi dispiace se vado un attimo fuori a fumare?" No, nessun problema, il lavoro è stato francamente massacrante (!), dopodichè ha spaccato mezzo bagno con un martello e alla fine è arrivata la rivelazione: "Non sono un idraulico, lo faccio io venire lunedì". Personaggio fantastico.
Ecco alcune foto del bagno stuprato dal rumeno e della casetta.





Montreal è molto bella, varia e multicolore.
C'è il quartiere storico tipicamente francese con le casette vecchie e basse, c'è la downtown che assomiglia a New York, c'è un parco fantastico sul fiume dove, come i daini a San Rossore, spopolano castori e scoiattoli.







Ecco il bellissimo circuito di Formula 1 Gilles Villeneuve (attualmente pista ciclabile e pista di prova per auto veloci, il tutto contemporanemente, pensate la civiltà di questo popolo...):





Il Wamba sempre più bello sgargiante e magrissimo (quasi invisibile con dietro il Biosphere):



Downtown (nella zona dove a volte lavoriamo):






Abbiamo già fatto un salto a Little Italy per prenotare il posto per gli europei e per comprare la passata Mutti, l'olio Carapelli e altre piccole e indispensabili cose per sopravvivere.
Il prossimo obiettivo sarà l'acquisto della bicicletta, qui l'innato fiuto per gli affari del Totano ci condurrà a sicura vittoria (la prima inculata pazzesca è stato un adattatore di corrente, all'Obi a Pisa, che è caro, 1,70 euri, qui a La Source, super mega store cacacazzo francese, 9 dollari canadesi). Non c'è che dire, la classe non è acqua. Deeeeee!