Oh North, the White North

Oh North, the White North

sabato 21 giugno 2008

MONT-TREMBLANT

"Il monte tremante"...già il nome pare tutto un programma, e allora mentre tutti impazziscono sotto il sole torrido inseguendo con lo sguardo il rombo dei motori durante il Gran Premio di Formula 1, noi optiamo per un tranquillo week-end all'aria aperta, lontano dal ritmo frenetico che la vita in città ci impone...
Innanzi tutto vale la pena spendere due parole per i miei compagni di viaggio, presto in vendita presso i migliori rivenditori di giocattoli.
Dopo il successo di Barbie "Principessa sul pisello" e Ken "ce l'ho io il pisello!!!", è in uscita Wamba "bagnino":

(da notare lo sguardo strafottente (FANFARONE) di sfida che solo questo nuovo modello presenta)
A ruota è in uscita anche Stefania "Non ci volevo venire":

I nostri eroi acquisiscono familiarità col luogo e appena arrivati puntano il lago in cui Wamba "bagnino" prossimamente si esibirà nella sua famosa danza propiziatoria per far restare Covarelli.

Al ritorno all'ostello, dopo un'escursione in kayak di cui la redazione non ci fornisce contributi visivi per non turbare il comune senso del vivere civile, il Toty si informa in modo ingenuo ed euforico del modo migliore per raggiungere il cuore del Parco naturale di Mont-Tramblant...
Sono i 3 minuti e mezzo peggiori di tutto il week-end, il momento nel quale i nostri eroi capiscono che anche in Canada c'è qualcosa che può non funzionare, qualcuno che talvolta può remare contro...il servizio di bus per raggiungere l'entrata del Parco comincerà solo fra 2 week-ends (notare la "s" del plurale...o forse era weeks-end...boh), la crisi e lo sconforto attanagliano il Toty senza apparente possibilità di salvezza. Lo so che Nick probabilmente l'avrebbe scoperto ancor prima di partire dall'Italia, che quel bus funziona solo in estate, e che il Parco è lontano 3 ore (in bici!!!), ma alla fine l'intrepida compagnia risolve il tutto in una gita sul Mont-Tremblant, del resto dà il nome al parco, e che cazzo, sarà bello no?!?!
Alla compagnia si unisce anche Andrew, un inglese di Southampton che passa la vita viaggiando e affittando la casa che ha in Inghilterra (Ha visto un bel mondo vai...). Io e Wamba rimaniamo allibiti quando ci rendiamo conto che è più malato di noi per il calcio...
Eccoci tutti e 4 insieme a conquistare la cima della motagna!

Beh, in realtà la cima più alta non supera i 914 metri...e ci siamo arrivati con la cabinovia (tèlècabine), però per il resto è stata una faticaccia!!!
Dopo una camminata mediamente impegnativa, allungata da uno svarione del senso dell'orientamento del gruppo, arriviamo in un posto in cui il panorama vale proprio la pena, anche se al Toty serve una trasfusione di sangue di conseguenza ai continui attacchi di zanzare e altre simpatiche moschine che ti succhiano il sangue da ogni dove...

Al ritorno i nostri eroi optano ancora per la soluzione Tèlècabine, mentre lo spavaldo Toty se la fa a piedi...2 ore e mezzo da solo nella foresta selvaggia e incontaminata...in discesa...e il ginocchio si che gode!
Pochi gli incontri durante il suo impervio cammino (nessuno umano!) ad eccezione di Theodor, il più sfigato e ciccione dei Chipmonks, ve li ricordate?
Eccolo...



Dopo un po', quando ormai siamo entrati in confidenza, mi confida che i 2 fratelli hanno entrambi fatto una brutta fine...Theodor stenta a trattenere lacrime di rabbia raccontandomi di come il fratello Alvin, in seguito alla fama ed al successo, sia stato distrutto dall'alcool e dalle donne, e sia finito ad intrecciare giunchi in un sanatorio nel Wisconsin, mentre Simon, il più istruito dei 3, sia finito (per scelta) ad insegnare chimica in una high school pubblica nel quartiere nero di Milwaukee (sì, proprio la città di "Happy Days", happy per Fonzie ma non certo per Simon, ridotto su una sedia a rotelle da un ragazzino che aveva in una classe, a cui piaceva giocare a baseball con i suoi ginocchi...).
Dopo aver salutato Theodor, rifugiato politico in Canada dopo aver fatto parte del "popolo di Seattle" contro il G8, ho incontrato l'albero del picchio Woody Woodpecker, prontamente immortalato:

All'ingresso c'era un cartello: "fuori per affari"...ma in realtà lo sentivo picchiettare, non so, forse si nascondeva per paura che fosse il padrone di casa venuto a chiedere l'affitto...
Insomma, per farla breve (seh...ormai è tardi lo so!) dopo più di 2 ore il Toty (e cioè io, ormai l'avete capito, però parlare in terza persona fa sempre scena) arriva ormai stremato nel villaggio di Tremblant, dove vede la macchina der su babbo parcheggiata in seconda fila...."quante volte gliel'avrò detto..."

Alla fine il gruppo si ricongiunge, e dopo una serie di lamentele infinite di Stefania "Non ci volevo venire", la convinciamo a seguirci al lago (uno dei 1000 laghi della zona) per un "tuffino" prima di cena...

(qui possiamo ammirare il fisico dei nostri eroi, in cui il chiaroscuro frutto del controluce valorizza le loro innumerevoli forme armoniche)

(qui, dopo almeno 5 minuti buoni, riescono a trovare il coraggio di buttarsi...)
Poi il Wamba, non risparmiandosi per i fotografi accorsi in massa per l'evento, si presta in una serie di pose tipiche del suo repertorio più maschio:

(addiacciante)
Per finire, l'incontro allo stagno fra Toty e Kermit "the frog"...

L'essere anfibio d'acqua dolce tenta invano con la sua dialettica di convincere il Totano ad andare a vivere sulle sponde del San Lorenzo d'acqua dolce, ma il Toty sente nostalgia di mare, del sale, dei ricci piantati sotto i piedi, della morchia appiccicata sui pantaloni, dei fiorentini alla cala del Leone la domenica...e così i 2 si salutano, e il Toty fa ritorno a Montreal, portandosi comunque i suoi nuovi amici animali in fondo al cuore, Stefania e Andrew compresi...e almeno per questi ultimi 2 animali, credo il discorso valga anche per Wamba.

venerdì 20 giugno 2008

"Un ci si fa mancà nulla"

Tanto per cominciare la Redazione si scusa con i lettori per l'estrema lentezza con cui viene aggiornato il Blogghe, ma sapete com'è, ogni tanto si lavora anche noi, e poi appena dici che sei italiano ti invitano a cene e "barbechius" d'ogni dove, e quindi siamo in ritardo di una decina di puntate. Dovremmo parlare dell'avventura alla Steakhouse, della gita a Mont Tremblant (di cui si occuperà la SottoRedazione Labronica), della cena luculliana a casa di Patrick e Elise e dell'arrivo del Wamba senza orologio con due ore di anticipo che arriva tutto trafelato alla casa dei due con il fantastico esordio "Sorry for the delay", salvo scoprire due ore dopo che aveva letto l'ora su Windows fuso orario italiano e vi aveva applicato un algoritmo errato. Ma tant'è, qui sono giocosi, nun se encazzano.

Massuvvia, veniamo alla cenona di ieri sera.
Cosa si fa, cosa un si fa. Via giù, si pigliano.
E come Nando Mericoni, l'americano che viene provocato dal maccherone.......
http://it.youtube.com/watch?v=KCAWeYO5Q5E&feature=related

anche noi veniamo provocati...



Queste bestione di aragoste qui sono molto comuni e costano poco, uno potrebbe dire che non ci mangi nulla, ma nulla di più falso, dentro sono ciccionissime e molto saporite, specie dentro la chela. Insomma un gusto bestiale.
Al solito la ricetta impone responsabilità e il Toty sfodera tutte le sue ansie gastro-culinarie ("Ma la mi mamma un ce lo mette questo", "Ma la mi nonna la gira così", signora Malacarne, per noi lei assurge oramai ai livelli del Nuovo Artusi, manuale di riferimento della cucina italiana).
Più che altro è il senso di colpa di ammazzare cotali animali che dobbiamo tenere a freno e allora scattano discorsi del tipo "Ma la natura deve fare il suo corso e noi siamo carnivori", oppure "Meno male che non ne sono consapevoli" fino al più tranchant "Ma a me m'importa una s...".
Dopo venti minuti di bollitura le aragoste sono rossissime.

Ci abbiamo messo un'oretta buona a spaccarle tutte e a mangiare tutta la polpa e alla fine eravamo sfatti dall'immane lavoro meccanico di rottura di gusci, chele e zampe.
"Ma come mai un si sono prese prima?" fa il Toty con la chela che gli pende dalla bocca.
Tra l'altro non siamo ancora riusciti a scoprire se trattasi di aragoste o astici, secondo le nostre conoscenze di lupi di mare questi sono astici (vedi la mega chelona), se qualcuno ne sa di più ci terremmo molto a sapere cosa abbiamo mangiato.
Dice anche che sia afrodisiaca, ma su questo non possiamo ancora confermare o smentire.