Oh North, the White North

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lunedì 12 maggio 2008

Alla conquista del Pont Cartier

L'acquisto delle nuove bici fiammanti (usate) ha instillato nei nostri eroi la voglia dell'impresa eroica, il profumo del ciclismo di una volta, le cime Coppi.



Il ponte Jacques Cartier è un bestione di ponte lungo qualche chilometro e attraversa il fiume San Lorenzo collegando le varie isolotte dei parchi urbani.



Presi da infantile entusiasmo, gli eroi si apprestano alla scalata della pre-rampa. Nel tragitto per arrivarvi una piccola e ristoratrice pausa per ammirare alcuni giocatori di hockey locali.



Il ponte è tutto un tremolio, oscillazioni che dovrebbero calmare un ingegnere, eppure uno non si sente propriamente a casa....
La salita procede lenta ma inesorabile e continua, per fortuna una pista ciclabile impedisce la potatura immediata da parte di autosnodati impazziti.



Dopo attimi di intenso sforzo collettivo si raggiunge la vetta ed è un tripudio di miccette, le foto che fioccano sulla skyline, la discesa è piacevole e l'abile uso dei freni evita spiacevoli sfracellature.



Peccato che alla fine del ponte la rampa fosse in costruzione o in restauro e i nostri eroi sono stati costretti a scendere delle scale di servizio con la bici in spalla, con dispendio energetico di centinaia di kilocalorie.

Eppure al Wamba non tornavano le cose.
No, c'era qualcosa che non quadrava in tutto ciò.
Ma come, ai parchi urbani ci sono bambini, vecchi e adulti con le biciclettine olandesi, nonni babbioni etc, non è possibile che tutti abbiano "SCALATO" il ponte. Eppure è l'unico che collega le isole, Google Map conferma.

No, non torna. Bah, comunque il viaggio prosegue.
Il circuito Gilles Villeneuve in bicicletta è spettacolare, stanno montando alcune tribune mobili per il GP del 9, il Toty effettua una prova di velocità sul primo rettilineo ("Boia dee come vado veloce con sta bici"), svoltata la curva si pianta inesorabilmente.
Il Wamba lo vede sulla curva: "Allora?" "Eh, mi sa che avevo il vento a favore....".
Tempo di percorrenza, un quarto d'oretta, Schumi 1.13 minuti. E vabbè, o bello bao, è facile cor bolide.


Il traguardo


Omaggio a Gilles Villeneuve


No, non è la safety car....


Il Toty controvento (senza criniera viaggia meglio)


Giusto il tempo di ammirare qualche marmotta (errata corrige by Luca: sono marmotte, non castori, comunque della specie roditore anfibio), si staglia davanti ai ciclisti la sobria e severa fermata al parco della Metro con il disegnino della bicicletta gialla. "You are welcome etc etc"
PORCA PUTTANA......


Toty tutto contento perchè non deve rifare il ponte....

3 commenti:

Emma ha detto...

Non ci posso credere...
Il malacarne si è sfoltito la chioma?
O forse è solo l'effetto di una giornata con il casco per la bicicletta?

Unknown ha detto...

Maaaaaa prima o poi un vi sarebbero serviti un paio di parafanghi ?!? ;-)

Sergio Gallo ha detto...

La volete una bandiera di Pisa, ve la mando per FRA ?

Sergio