Oh North, the White North

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mercoledì 21 maggio 2008

Viva il Consolato

In attesa che il pescoso Toty vi delizi con la nostra avventura tra balene e castori, l'angolo della burocrazia.
Mi reco con mia somma gioia presso il consolato italiano a Montreal per autenticare una foto.
Ora il consolato si trova su una scoscesa collina ed è semplice raggiungerlo data la mia proverbiale muscolatura ed intrinseca agilità sui pedali, Nick sa di cosa parlo (hai presente Agnano? ecco....).
Arrivo fresco di rosa ascellare convinto di fare controlli a bestia, il terrorismo dilaga ed è giusto così, come fu a Roma all'ambasciata canadese, che dovevi anche mostrare le otturazioni.
Mi accoglie uno della security italiano anzianotto (giubbottone Canadian security Trust, fantastico) con forte accento abruzzese, "endra endra", io passo dal controllo elettronico, suona il mondo (sono con lo zaino, pc, telefono, tutto), "che devo fare?", e lui "e ghe devi fa? endra endra". Qui la gente entra ed esce liberamente, l'allarme suona in continuazione e tutti sono felici.
Orde di napoletani, pugliesi, molisani con l'accento yankee in fila per il documento. Ai muri i poster di Capri, della Sicilia e di un piatto di maccheroni.
Il security man mi tratta come un figlio e mi offre pure un caffè espresso, bono a bestia. Siamo già amici.
Prendo il bigliettino e mi metto a sedere, c'è la tv e il canale rai trasmette ovviamente Porta a Porta con Bassolino assediato da Vespa e dai rifiuti, poi il security si schifa e cambia sul giro d'italia, decisamente più salutare. Aria di casa mia.
Dopo avermi raccontato la storia della sua vita e della sua sorella di Sulmona che siccome lui non ha casa allora ci andava ogni fine settimana e le stradine lassù erano sai come ma ci sei mai stato ecc ecc, il security man mi indirizza dal funzionario, dall'azzento emiliano, cordialissssssimo, con un sorriso largo come la A1 a Modena, sooorbole.
"Mo è la prima volta che autentico una foto, spetta che guardo come fare, ben".
Ma ce la fa egregiamente, si vede che è preparato e svelto, no come in Comune a Pisa dove la donnina fetida cià la puzza sotto il naso "Ma leeeeeeeei il certifiato di nascita l'ha fatto in Putignano o all' Anagrife, perchè un è mia la stessa osa, eeeeehhh".
E invece qui tutto funziona.
Questa è l'Italia che amo, l'italia che funziona, l'Italia accogliente e generosa, vedi a
volte a pensar male del mio amato paese.

"Mo alora in tutto sono 48 dollari e 24 zentesimi".

Che popò di ladri, questo nuovo governo di destra, e sono ripiombato nella critica preventiva, esco, ha cominciato a piovere e giù governo ladro e sparito del tutto l'effetto MandolinoPizza.

Mi girano per tutto il giorno.

Però, ora, a freddo, a ben vedere: un caffè espresso offerto aggratis, l'intervista a Bassolino, un pezzo di giro d'Italia, il cambio favorevole, la cordialità, e soprattutto la conoscenza delle statali che portano a Sulmona da Termoli. Ma insomma, in Italia avrei pagato ben di più per tutte queste cose. Per esempio il caffè al Cnitu non è gratis, a meno che non ci sia la chiavetta del cialo a giro.

3 commenti:

Emma ha detto...

Questo post è molto istruttivo... ho appena imparato:
1) che le cose fatte bene si pagano tanto
2) che l'Italia funziona solo fuori dai suoi confini...

Baci a Wambaman

Wamba&Toty ha detto...

Grazie Emmina!!
Magari se il Totano Gigante prendesse l'iniziativa il Blogghe prenderebbe ancora più vita e la Redazione ne sarebbe vieppiù felice e sollevata: la parte ornitologica spetta rigorosamente a lui per contratto e per assonanza.

Unknown ha detto...

Wamba mi hai fatto collassare rimembrando la pettata di Agnano ;-))) e raccontando questo spaccato di Italia (stupenda la tipa del Comune di Pisa tipo la cliente del bibliotecario!)